Sapere quanto consuma la caldaia presente nella propria abitazione, i consumi medi dei termosifoni e i relativi costi è tanto interessante quanto utile. Questo serve per valutare eventuali offerte dei vari fornitori e di conseguenza per tenere sotto controllo le relative spese. La caldaia a gas, infatti, è indispensabile per fronteggiare il calo delle temperature in inverno, ma incide piuttosto pesantemente sui consumi energetici e sull’ammontare delle spese, soprattutto se la si utilizza per diverse ore al giorno. In alcuni periodi dell’anno, soprattutto nei mesi più freddi, il costo del riscaldamento comporta spese elevate. A ciò si aggiunge anche che nell’ultimo periodo ci si è trovati per forza di cose a trascorrere tempo in casa anche per svolgere la propria attività lavorativa o di studio.

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I consumi medi della caldaia a gas: a cosa fare attenzione

Individuare il consumo medio della caldaia a gas presente nella propria abitazione è piuttosto utile per programmare l’accensione e di conseguenza iniziare a ridurre i consumi addebitati in bolletta. E’ chiaro però che non è facile capire il consumo corrisponde di una caldaia accesa, sicuramente è ancora più difficile misurare il gas consumato in un’ora di utilizzo perché l’energia spesa in un periodo così breve può dipendere da tante variabili. Si può ricordare che il consumo medio della caldaia a gas può essere influenzato da dispersioni di calore, dalla tipologia del dispositivo scelto piuttosto che un altro, la potenza dell’impianto, la manutenzione e semplicemente anche il momento della giornata, la stagione e ovviamente la destinazione d’uso.

Tra i fattori e le variabili da tenere in considerazione per determinare il consumo medio di una caldaia a gas si può fare riferimento a quanto segue. Il consumo di una caldaia a gas base da circa 24 kW per un’ora di utilizzo può variare dai 2 ai 12 kWh e quindi il consumo varia da 0,20 a 1,25 metri cubi di gas circa. Di conseguenza il consumo medio implica una spesa annua pari a circa 1000€ in base a cui si può stimare una spesa di circa 85 € al mese. La cifra ovviamente varia a seconda dei diversi fattori come la potenza della caldaia stessa, ma anche il potere riscaldante del metano, la capacità della caldaia, l’intermittenza dell’impianto, la tecnologia della caldaia, il costo del gas al metro cubo.

Termosifoni a gas: quanto costa accenderli per riscaldare la casa

Prendendo come riferimento un’abitazione della misura standard di circa 100 metri quadri, va subito detto che in media sono necessarie 3.000 calorie. A questo valore va aggiunta una percentuale media pari al 50% pari alla dispersione termica. Ecco allora che si può già individuare un valore di 4.500 calorie che corrispondono all’incirca a 5,23 kWh. Per fare maggior chiarezza si ricorda anche che il costo medio e domestico di 1 kWh per l’alimentazione di una caldaia standard a metano è di circa 0,11 euro. Questa somma va moltiplicata per 5,23 e così si ottiene la cifra che indica il costo orario che in questo caso è pari a 0,57 euro. In base a ciò si evince che per riscaldare un appartamento base di circa 100 metri quadri si spendono 0,57 euro all’ora.

Ciò non è però sufficiente per individuare il costo dei termosifoni a gas perché per individuare una cifra il più attendibile possibile si devono aggiungere anche i tempi di accensione. Per riuscire ad avere una stima attendibile, infatti, bisogna considerare anche le ore e i giorni in cui si accendono i termosifoni. In media un appartamento si riscalda per circa 10 ore, di conseguenza il costo giornaliero sarà di circa 5,70 euro, se i giorni in cui si accendono i termosifoni durante l’anno sono circa 160 ecco che il costo a fine anno sarà di poco superiore ai 910 euro.

Riscaldamento autonomo o centralizzato: cosa cambia

Nei condomini molte volte si ricorre nel riscaldamento centralizzato, ciò significa che l’impianto di riscaldamento è unico e uguale per tutti gli utenti presenti. In queste situazioni è utile capire quanto consuma anche il riscaldamento centralizzato. Il riscaldamento centralizzato è più conveniente e consente di consumare un quantitativo di gas minore perché la caldaie più grandi sono generalmente più efficienti per ottenere uno stesso risultato. Le recenti normative volte a favorire il risparmio energetico hanno poi stabilito che l’importo complessivo non è più uguale per tutti, ma è determinato in base ai consumi registrati da ciascuna utenza.

Il riscaldamento autonomo si ha invece in tutti i casi in cui l’impianto di riscaldamento è specifico all’interno di un immobile specifico e il consumo annuo in medio è di 1000-1100 metri cubi di gas. La somma va rapportata alla zona in cui si trova la casa, alla sua grandezza e anche alle abitudini, al comportamento e al numero degli inquilini, alle tariffe, al rendimento e alle condizioni dello stesso sistema di riscaldamento.